Gymnastic Dream nasce nel 2016 dalla passione per la ginnastica artistica e dalla volontà di continuare un progetto sportivo con radici profonde a Piacenza, capace di accompagnare bambini e ragazzi in un percorso di crescita sano, completo e condiviso.
Crediamo nel valore del gruppo come motore di motivazione e sostegno: ogni atleta, dal più giovane all’adulto, trova qui non solo uno sport che sviluppa forza, equilibrio e disciplina, ma anche un'associazione che nutre volontà e spirito.
Siamo orgogliosi di coltivare una squadra agonistica maschile, fatta di giovani atleti uniti dalla passione e determinati a rappresentare i nostri valori nelle competizioni federali.
Crediamo che lo sport sia un valore educativo fondamentale, capace di trasmettere la gioia dello sforzo, il rispetto reciproco e la crescita personale.
Gymnastic Dream offre un ambiente sicuro e motivante, dove ogni bambino può scoprire una disciplina ricca di benefici, progredendo insieme agli altri in un cammino di progressi dal primo approccio fino all’adolescenza.
La ginnastica artistica per noi è molto più di uno sport: è una filosofia di vita che unisce corpo, mente e cuore, rendendo ogni sfida un’occasione di crescita armonica e collettiva.
Il nostro impianto specialistico presso il centro Polisportivo “Edgardo Franzanti” è dotato di tutti gli attrezzi olimpici maschili e femminili e delle strutture necessarie per un allenamento sicuro e professionale.
Il corpo libero ha un ruolo particolare nel panorama della ginnastica artistica e, più in generale - come vedremo anche per le altre discipline - della ginnastica tutta. Questa particolarità è dovuta al fatto che, nel caso del corpo libero, l’ “attrezzo” con cui il ginnasta interagisce è talmente comune (il suolo!) da passare del tutto inosservato, mettendo in evidenza, al massimo grado, proprio il corpo dell’esecutore, “libero” di eseguire evoluzioni e figure. Tuttavia, in realtà, le moderne pedane per gli esercizi al corpo libero poco hanno a che fare con un semplice suolo: si tratta infatti di quadrati di dodici metri di lato con un elevato grado di elasticità, che consentono quindi fasi di volo molto ampie. Fasi di volo che hanno caratterizzato infatti l’evoluzione tecnica di questa specialità.
Il cavallo con maniglie pone invece all’esecutore il compito di muovere il corpo rispetto ad una superficie molto particolare, per dimensioni e conformazione, ed escludendo completamente l’intervento degli arti inferiori. Tutti gli esercizi sono infatti eseguiti in appoggio sulle braccia e prevedono movimenti rotatori (mulinelli) e pendolari (forbici).
Gli anelli sono l’unico attrezzo di tutta la ginnastica in cui il contatto dell’esecutore con l’attrezzo – in questo caso la presa delle mani sugli anelli - resta immutato per tutto l’esercizio. Le esecuzioni prevedono sia fasi dinamiche (in appoggio e in sospensione) sia elementi statici (è richiesta la durata di due secondi): questi ultimi richiedono quasi sempre delle espressioni di forza notevolissime.
Il volteggio consiste in una rincorsa di massimo venticinque metri, di una battuta a piedi pari su una pedana elastica, della posa delle mani su una superficie chiamata “tavola” che ha sostituito il “cavallo” posta a 135 centimetri da terra e, soprattutto, di una conseguente fase di volo in cui l’esecutore esegue rotazioni rispetto ai vari assi del corpo. Si tratta quindi di un esercizio altamente dinamico che mette in risalto soprattutto le doti acrobatiche dell’esecutore.
Le parallele – dette anche parallele pari, per distinguerle dalle parallele asimmetriche – sono due correnti paralleli distanziati fra loro all’incirca quanto la larghezza delle spalle dell’esecutore e sostenuti da quattro montanti ad un’altezza dal suolo di un paio di metri. Gli esercizi a questo attrezzo prevedono un’ampia varietà di figure e di movimenti, tutti eseguiti interagendo con l’attrezzo con i soli arti superiori, in cui sono tuttavia predominanti le fasi in appoggio.
L’attrezzo “sbarra” è costituito da un unico corrente posto a quasi tre metri di altezza e l’esecutore interagisce esclusivamente attraverso la presa delle mani. La possibilità di ruotare l’intero corpo attorno alla sbarra in modo estremamente dinamico consente l’esecuzione di elementi con un’ampia fase di volo lasciando e riprendendo le impugnature (salti).